"Storielle" Zen

 

Inferno e paradiso

 

 

 

Un soldato che si chiamava Nobushige andò da Hakuin e gli domandò: " C'è davvero un paradiso e un inferno?".
" Chi sei? " volle sapere Hakuin.
"Sono un samurai" rispose il guerriero.
" Tu un soldato! " rispose Hakuin. " Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".
Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".
Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".
A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.
"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin.

 

 

 

Commento:

Inferno e paradiso sono condizioni psicologiche, e, in ogni momento, noi possiamo passare dall'uno all'altro. È la nostra coscienza che fa la differenza: ecco perché è così importante la "cura" o la "coltivazione" della mente. Scrive Milton: "La mente può trasformare l'inferno in un paradiso, e il paradiso in un inferno". E la mistica irachena Rabi'a [sec. VIII] dice: "Sufi è colui che non desidera il paradiso e non teme l'inferno". Quando ci troviamo in una di queste due condizioni estreme, (rendiamoci conto) di quale ruolo vi svolga la mente, e realizziamo ciò che esiste al di là di essa. Lì è la verità.

 

 

 

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