|   Un uomo stava 
      camminando nella foresta quando s'imbatté in una tigre. Fatto dietro-front 
      precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva. Giunse 
      sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo 
      sporgente di un albero. 
      Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando vide sotto di sé 
      un'altra tigre. Come se non bastasse, arrivarono due grossi topi, l'uno 
      bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo. 
      Ancora poco e il ramo sarebbe precipitato. 
      Fu allora che l'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Tenendosi 
      con una sola mano, con l'altra staccò la fragola e la mangiò. 
      Com'era dolce! 
         | 
        | 
      
         
      Commento: 
      Questo aneddoto 
      illustra la saggezza e l'essenza dello Zen: la capacità di vivere qui ed 
      ora, di cogliere l'attimo fuggente. 
      Tra le opposte esigenze, tra l'essere e il nulla, tra la vita e la morte, 
      rifiutando tanto lo sconforto quanto l'esaltazione, il saggio sa gustare 
      la dolcezza di un semplice frutto, di un semplice istante. 
      Meditare è immergersi nel presente, lasciando perdere sia i ricordi sia le 
      preoccupazioni per il futuro. Anche se ci troviamo sull'orlo di un 
      precipizio, questo momento è tutto il nostro tempo. Solo la nostra mente, 
      con le sue previsioni e le sue anticipazioni, ce lo può distruggere. 
         |